Il Regno Unito dice addio al carbone
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
La struttura, in funzione dal 1968, è stata a lungo un simbolo della dipendenza britannica dai combustibili fossili. Tuttavia, con l’urgenza crescente di affrontare il cambiamento climatico, il Regno Unito sta accelerando la sua transizione verso energie rinnovabili. Ratcliffe-on-Soar verrà riconvertita per produrre idrogeno verde, un combustibile pulito e sostenibile, ottenuto attraverso elettrolisi dell'acqua alimentata da energie rinnovabili. Questo passaggio rappresenta un tassello cruciale nella strategia del Paese per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050.
Il progetto di riconversione della centrale fa parte di una serie di iniziative sostenute dal governo britannico per potenziare la produzione di idrogeno a livello nazionale, in quanto questo combustibile offre ampie potenzialità per l'industria pesante, i trasporti e la generazione di energia. Ratcliffe-on-Soar è anche stata identificata come un possibile hub per lo sviluppo di nuove tecnologie energetiche e di stoccaggio di idrogeno, contribuendo a creare posti di lavoro e stimolare l’innovazione tecnologica nella regione.
Questa trasformazione non solo riduce le emissioni di una delle centrali più inquinanti d'Europa, ma offre anche un segnale positivo verso una transizione energetica più rapida e sostenibile in tutta l’Unione Europea. Il Regno Unito ha avviato il suo phase-out dal carbone nel 2008, con l’adozione della legge sui cambiamenti climatici. Oggi, con la chiusura della centrale di Ratcliffe-on-Soar, diventa la prima economia avanzata e membro del G7 a eliminare completamente la produzione di energia a carbone. Un traguardo che dimostra come politiche ambiziose, sostenute da azioni concrete, possano davvero portare a una trasformazione radicale del sistema energetico.